Al giorno d’oggi chi non possiede almeno uno smartphone? I vecchi telefonini sono ormai da tempo sorpassati e quando si ha necessità di comprare un cellulare nuovo, la maggior parte delle persone non ha nessun dubbio: acquista uno smartphone. Poiché racchiude diverse funzioni in un solo dispositivo (come tutti ben sappiamo lo smartphone è molto più di semplice un telefono) e permette di connettersi ad Internet, lo smartphone è un articolo davvero utile e funzionale.
Ma scegliere lo smartphone giusto non è così semplice come potrebbe sembrare: visto che si tratta di un prodotto largamente utilizzato da un gran numero di persone, le società di elettronica hanno ideato diversi modelli, dai più semplici ai più sofisticati. In modo da venire incontro alle esigenze più disparate. E periodicamente vengono lanciati dispositivi nuovi, di qualità più alta e con caratteristiche sempre più performanti.
Prima di scegliere un nuovo telefonino, quindi, è normale porsi una serie di domande sulle caratteristiche da valutare per acquistare il modello più appropriato alle proprie esigenze.
Di seguito abbiamo raccolto una serie di domande sugli smartphone (quelle che gli utenti si pongono di frequente, spesso senza trovare risposte soddisfacenti) che potranno dissipare ogni dubbio sulla scelta del dispositivo più adatto!
Non è altro che il software che viene utilizzato per lo svolgimento delle varie operazioni e funzioni offerte dal dispositivo. Si tratta quindi di una componente fondamentale, senza la quale lo smartphone non potrebbe funzionare.
Ce ne sono fondamentalmente due:
- iOS: è il sistema operativo in uso ai cosiddetti “melafonini”, ovvero agli smartphone prodotti dalla Apple (gli iPhone)
- Android: questo è invece il sistema operativo più comunemente utilizzato su tutti gli altri smartphone, cioè su quelli non prodotti dalla Apple, ma da altre società.
Le principali differenze fra iOS e Android riguardano questi aspetti:
- Gestione degli aggiornamenti e sicurezza (rischio di malware): fra i due sistemi operativi, Android è quello meno sicuro e più esposto al rischio di attacchi informatici. Il maggiore rischio di malware è dovuto al fatto che Google Android gestisce gli aggiornamenti in modo frammentato, lanciandoli con discontinuità. Con iOS questo rischio praticamente non è presente (o comunque lo è in una percentuale quasi insignificante): gli aggiornamenti sono lanciati automaticamente e in modo continuo
- Flessibilità per l’utente: Android è senza dubbio un sistema operativo maggiormente flessibile e versatile, poiché permette all’utente più possibilità di personalizzazione, a seconda delle esigenze. iOS, invece, è da questo punto di vista un software più strutturato perché non permette di installare applicazioni alternative a quelle presenti nell’App Store ufficiale del telefono (per una questione di sicurezza). Con Android, invece, questo è possibile
- Numero di versioni presenti sul mercato: anche questa è una grande differenza fra i due sistemi operativi. Di iOS, infatti, esiste una sola versione, mentre Android conosce varie versioni
- Modalità di trasferimento dei dati: con Android il trasferimento e la condivisione dei dati (di qualsiasi tipo: documenti, video, foto, etc.) presenti sul telefono avviene attraverso una procedura snella e veloce. Basta usare una connessione Bluetooth oppure un cavo USB. Con iOS, invece, il procedimento è più complicato: per passare i dati a dispositivi che non siano altri iPhone bisogna per forza usare iTunes
- Prezzo: gli smartphone Android sono caratterizzati da fasce di prezzo molto variabili, adatte a soddisfare ogni budget (da quello più limitato a quello di fascia alta). Il costo è infatti influenzato anche dalla versione del software installata sul telefonino (come abbiamo appena visto, ce ne possono essere diverse). I modelli di iPhone, invece, non hanno prezzi molto diversi fra loro e sono sempre decisamente più costosi dei dispositivi Android.
Come denominatore comune fra iOS e Android, possiamo invece segnalare la qualità delle applicazioni disponibili e l’affidabilità di entrambi i sistemi operativi.
Dipende molto dalle esigenze personali.
Se la priorità è il risparmio, allora è meglio scegliere uno smartphone Android: la differenza di prezzo fra i due sistemi operativi è la prima ragione che spinge molte persone a preferire Android. In caso di budget limitato, quindi, Android è senza dubbio la scelta migliore. Non è raro infatti trovare dispositivi Android dalle caratteristiche tecniche e dalle prestazioni pari o migliori a quelle di un iPhone, ma ad un prezzo decisamente inferiore (spesso anche la metà).
Tuttavia, se le priorità sono di altro genere (ad esempio, la sicurezza del dispositivo che si sta acquistando) e non si hanno limiti di budget, iOS può diventare la scelta più indicata.
Si tratta di un altro sistema operativo per smartphone: il software per cellulare di Windows 10. Ad oggi però è ancora poco impiegato.
Oltre al sistema operativo, queste sono le altre componenti di uno smartphone:
- Display (ovvero la componente sulla quale l’utente può visualizzare tutti i dati registrati sul cellulare)
- Processore: il processore è un po’ come la mente dello smartphone, in quanto ne consente il funzionamento generale. A seconda della sua potenza (la quale viene espressa in Ghz), lo smartphone può avere un’efficienza più o meno alta nelle sue prestazioni
- Reti per il collegamento ad Internet
- Memoria: è la parte dello smartphone in cui è possibile archiviare i propri dati (dalle foto ai contatti della rubrica), così da non perderli
- Batteria
- Fotocamera
- Suono: senza la componente sonora non sarebbe possibile ascoltare la musica, mandare/ricevere messaggi e naturalmente effettuare e ricevere le chiamate.
L’unità di misura della potenza di una batteria è il mAh (milliampereora).
Alcune operazioni come la navigazione in Internet, ma anche il fare diverse foto (e soprattutto video) possono contribuire al consumo energetico, in modo più o meno marcato a seconda del modello. Inoltre anche alcune componenti strutturali dello smartphone (in primis, la presenza di un display dotato di retroilluminazione) possono incidere da questo punto di vista.
Sì, potrebbe essere un problema legato alla batteria in sé: soprattutto se si possiede il telefono da tanto, può capitare che inizi a non funzionare bene. In media, questo può succedere a un anno circa dall’acquisto. Tuttavia, prima di sostituire la batteria è bene verificare che il suo cattivo funzionamento non sia dovuto ad altro. In particolare, è meglio controllare che:
- Gli aggiornamenti software siano stati effettuati regolarmente: se lo smartphone ha bisogno di aggiornamenti, possono esserci conseguenze anche a livello del consumo della batteria. Se è questo il problema, bisogna lanciare gli aggiornamenti, possibilmente con il WiFi
- Non ci siano troppe app aperte in modalità background: anche quando non viene utilizzata direttamente, un’app contribuisce ugualmente a scaricare la batteria se resta accesa sempre, anche in modalità background. Bisogna quindi controllare le impostazioni del telefono: se vi sono app che lavorano anche in tale modalità, occorre disabilitarle
- Il processore o la scheda logica non abbiano problemi di funzionamento (in una situazione di questo genere sarà necessario procedere con la sostituzione della scheda).
Sostanzialmente si possono distinguere questi tre tipi di schermo:
- Display LCD TFT
- LCD IPS
- AMOLED.
Fra tutti, lo schermo AMOLED (soprattutto nelle versione più recente, lo schermo Super Amoled) si distingue per una serie di caratteristiche positive: oltre a garantire una riproduzione molto nitida delle immagini e un’alta qualità di riproduzione dei colori, è un tipo di schermo che si legge molto bene anche sotto il sole. E non consuma molto, in quanto non è uno schermo dotato di retroilluminazione.
Tuttavia sono di ottima qualità anche alcuni display IPS: i migliori offrono una visibilità sotto il sole ancora migliore rispetto a quella degli schermi Amoled.
Se si cerca uno schermo di buona qualità è meglio evitare invece i display LCD TFT: sono quelli meno validi perché non riescono a riprodurre bene i colori e sprecano parecchia batteria.
Bisogna considerare, oltre alla tipologia di schermo, anche un altro elemento: la risoluzione. Si tratta infatti dell’unità di misura (espressa in pixel) che ci permette di capire quale sarà la qualità e la nitidezza sia delle scritte che delle immagini del telefono.
Attenzione quindi a non scegliere uno smartphone con valore di risoluzione basso: per avere una buona qualità delle immagini, dev’essere sufficientemente alto.
Sì, sono importanti anche elementi come la luminosità dello schermo, il grado di resa dei colori, il grado di definizione dei contorni (il cosiddetto contrasto), l’angolo di visione (che permette di condividere la visione dello schermo con un’altra persona).
In linea di massima sì, anche se molte persone tendono a sottovalutarle.
In realtà, specie se si sta tutto il giorno in giro portandosi dietro il telefono, avere uno smartphone troppo grande (ovvero oltre i 5” di grandezza dello schermo, orientativamente), può essere di impiccio. Senza contare che un dispositivo di grandi dimensioni è anche scomodo da tenere in mano.
Tuttavia, anche uno smartphone troppo piccolo ha una fruizione poco pratica: la lettura ad esempio può essere difficoltosa. In linea generale, quindi, l’ideale è una giusta via di mezzo. E bisogna sempre considerare le proprie esigenze personali.
Il phablet può essere considerato una particolare tipologia di smartphone caratterizzato da dimensioni più grandi della media: è una sorta di “ibrido”, un dispositivo che si colloca a metà strada fra un tablet e uno smartphone. Per parlare di phablet, la grandezza dello schermo dev’essere come minimo di 5,5”.
Questo concetto esprime quanto uno smartphone è comodo da maneggiare, con particolare riferimento all’impugnatura e alla facilità di presa. Il livello di comodità della presa è influenzato da fattori come:
- Dimensioni dello schermo
- Spessore e peso del telefono (i telefoni più maneggevoli sono quelli sottili e leggeri)
- Tipologia di bordi (i bordi arrotondati garantiscono una presa più comoda rispetto a quelli spigolosi).
La rete 4G è quella che consente maggiore velocità nella connessione ad Internet.
La maggior parte sì, ma non tutti: alcuni supportano solo la rete 3G.
Potrebbe trattarsi dell’assenza di supporto alla banda di frequenza a 800MHz: gli smartphone che non supportano questa banda di frequenza hanno una connessione sensibilmente più lenta nelle zone in cui c’è meno copertura. Spesso si tratta di dispositivi di importazione.
Sono sostanzialmente 4 le memorie che può avere uno smartphone:
- Quella presente sulla scheda SIM
- Memoria interna presente sul telefono
- Spazio di archiviazione su Internet (cloud)
- Scheda esterna.
Dipende dall’utilizzo che si farà dello smartphone. Se ad esempio si ha intenzione di fare tanti video e tante foto (come succede di frequente) allora è meglio evitare i dispositivi con memoria inferiore ai 32 GB (è il minimo consigliabile).
Sì, con questi video è necessaria una memoria di almeno 64 GB.
La memoria esterna di uno smartphone si attiva inserendo nell’apposito lettore una scheda esterna (micro SD) sulla quale è possibile memorizzare altri dati, estendendo così la memoria del telefono.
Sì, sugli iPhone è sempre possibile. Negli smartphone Android, invece, è possibile solo se il dispositivo dispone dell’apposito lettore per inserire la scheda.
RAM è una sigla che sta per “Random access memory” (Memoria ad accesso casuale) ed è la memoria dello smartphone dal cui quantitativo dipende il grado di efficienza del dispositivo nel gestire diverse applicazioni nel medesimo momento (tale capacità è chiamata multitasking). Una maggiore quantità di RAM, quindi, comporta come diretta conseguenza delle prestazioni migliori dello smartphone.
Il minimo che si può trovare su uno smartphone Android è 2 GB di RAM: si tratta di un quantitativo che va bene solo se si utilizza il telefono più che altro per telefonare e per la messaggistica su WhatsApp (con un utilizzo così limitato non si ha quindi bisogno di aprire diverse applicazioni nello stesso momento).
Su un iPhone, invece, 2 GB di RAM non sono il quantitativo minimo: si tratta già di un quantitativo consistente (presente anche nei modelli migliori di iPhone) in quanto iOS presenta una serie di ottimizzazioni del software che mancano su Android.
Alcuni recenti smartphone Android arrivano anche ad avere 8 GB di RAM.
Nella maggior parte dei casi, però 4 o 6 GB sono già un ottimo quantitativo: già con 4 GB (che è un quantitativo presente in molti modelli Android) lo smartphone è in grado di garantire buone prestazioni. Non è quindi necessario puntare al massimo di GB disponibili sul mercato per avere un telefono che funzioni bene.
Si tratta semplicemente di un sensore presente nello smartphone che, nel momento in cui si appoggia il dito sullo schermo (in corrispondenza del sensore) per sbloccare il telefono, riconosce l’impronta digitale del proprietario. In questo modo il telefono viene sbloccato e si può procedere all’utilizzo. Si tratta di un sistema di autenticazione molto più sicuro per la propria privacy rispetto al semplice inserimento della password.
Sono gli smartphone che si possono ricaricare senza fili. Non servono quindi adattori né cavi per ricaricare la batteria del telefono: con modelli di questo genere è sufficiente appoggiare lo smartphone sull’apposita base del caricatore. E la batteria inizia da subito ad essere ricaricata.
Generalmente la funzionalità di ricarica wireless è presente solo sugli smartphone di fascia alta, quelli più costosi. Non è escluso tuttavia che più avanti questa funzionalità (molto ricercata perché particolarmente pratica e comoda) venga estesa anche agli smartphone di fascia più bassa.
E’ una certificazione che definisce il grado di resistenza di uno smartphone a possibili infiltrazioni di acqua (e in generale di sostanze liquide) e di polvere. Ogni telefono riporta quindi la sigla IP seguita da due numeri: il primo si riferisce alla resistenza alla polvere, il secondo all’acqua. All’aumentare di queste cifre, aumentano naturalmente i corrispondenti gradi di resistenza del telefono.
No, anche se la certificazione IP indica che il telefono ha un alto grado di resistenza all’acqua, questo non significa che sia impermeabile e che si possa portare in acqua. Uno smartphone infatti si danneggia sempre, se viene immerso in acqua senza un’apposita protezione.
L’unica cosa da fare in una situazione di questo genere è portare il telefono ad un centro di assistenza, dopo aver estratto la batteria. E senza esitazione: non bisogna aspettare per evitare che l’acqua penetrata all’interno faccia ossidare le varie componenti interne, con conseguenti possibili cortocircuiti: quest’evenienza può verificarsi se si aspetta più del dovuto.
La riparazione consisterà nel smontare la scheda logica, per poi disporre le varie componenti del telefono nella vasca ad ultrasuoni necessaria per farle tornare al funzionamento originario.
Si tratta di un accorgimento che viene spesso consigliato: può in qualche modo aiutare per eliminare l’acqua in eccesso, ma è difficile che risolva davvero il problema.
Si tratta di un particolare tipo di smartphone che consente di usare due schede diverse, ovvero due differenti SIM. Il vantaggio che offre un telefono di questo tipo è quello di poter usufruire di due numeri differenti (ad esempio uno per il lavoro e uno per la famiglia e gli amici) senza però dover comprare due telefoni diversi (che sono anche scomodi da portare in giro).
Dipende dal tipo di telefono. Sono infatti disponibili due tipologie diverse di smartphone dual-SIM: quella Stand-by e quella Full Active. Nella prima una delle SIM viene disattivata quando si sta chiamando o ricevendo una chiamata sull’altra. Nei telefoni Full Active, invece, tutt’e due le schede sono sempre attive.
No, nella maggior parte dei casi in un telefono dual-SIM è solo la prima SIM a supportare la connessione ad Internet.
Bisogna considerare una serie di aspetti tecnici che vanno ad influenzare la qualità della messa a fuoco e quindi della foto:
- Risoluzione (espressa in Megapixel): una buona risoluzione dovrebbe essere intorno ai 12 megapixel (e non è detto che una maggiore risoluzione produca necessariamente immagini qualitativamente migliori e più nitide, come si tende a credere)
- Grandezza del sensore: il sensore è una componente fondamentale della fotocamera in quanto presenta i fotodiodi che riescono a raccogliere la luce e a trasformarla in dati. Le sue dimensioni sono importanti nel determinare la qualità della foto: per ottenere foto nitide è indispensabile che il sensore (e quindi anche i suoi fotodiodi) sia piuttosto grande (le sue dimensioni si esprimono in millimetri)
- Sistema di stabilizzazione dell’immagine: per scattare foto e fare video senza l’antiestetico effetto mosso, è fondamentale che la fotocamera dello smartphone sia corredata da una valida tecnologia di stabilizzazione dell’immagine. Una della migliori è lo stabilizzatore ottico (OIS)
- Grado di apertura del diaframma: il valore di apertura del diaframma è importante soprattutto per capire quanta luce arriverà effettivamente all’obiettivo. Questo valore si esprime in f/stop
- Presenza di un buon autofocus (si tratta del sistema di messa a fuoco automatica): uno dei sistemi di messa a fuoco più validi e precisi è il Dual Pixel
- Flash: negli smartphone il flash può essere di vari tipi. Ottimi sono ad esempio i flash daul LED e Quad LED. Negli iPhone 8 (e modelli seguenti) è molto valida la tecnologia del flash Slow Sync, che permette di scattare foto dai colori molto naturali.
Sono ottime risoluzioni per i video quella Full HD (1920 x 1080 pixel) e la UltraHD/4K (3840 × 2160 pixel). Tuttavia, per ottenere video nitidi, la risoluzione non basta: è anche necessario che sia abbinata ad un sensore di ottima qualità e dalle dimensioni adeguate (non dev’essere troppo piccolo).
Certo, è ormai facile trovare anche smartphone con fotocamere multiple: possono essere solo due o più di due (alcuni modelli ne hanno perfino sei) e possono essere collocate sulla parte frontale o posteriore del telefono (o su entrambe le parti).
Sicuramente il flash frontale: per scattare i selfie è fondamentale. Altrimenti può esserci una vera e propria una funzione flash pensata per i selfie, presente nello schermo del telefono.
La scocca di uno smartphone può essere in metallo, in vetro (oppure può anche essere realizzata sia con il vetro che con il metallo) o in plastica.
Vetro e metallo conferiscono allo smartphone un’aspetto più raffinato e un design più elegante. Però presentano lo svantaggio di potersi graffiare (entrambi) e rompere (il vetro) con una certa facilità. La plastica è meno gradevole da vedere, ma è anche meno soggetta a rotture in caso di caduta del telefono.
Nella scelta bisogna quindi considerare le proprie priorità e le proprie abitudini. Se si preferisce avere uno smartphone bello da vedere (magari perché si teme di stancarsi presto), meglio sceglierne uno con un bel rivestimento in vetro o metallo, prestando particolare attenzione a non rovinarlo. Se però si è particolarmente maldestri e pasticcioni e si vuole avere un dispositivo il più robusto possibile, la plastica è sicuramente preferibile.
Se si sceglie uno smartphone con rivestimento in plastica, però, è fondamentale assicurarsi che si tratti di una plastica sufficientemente robusta e di qualità.
No, nella maggior parte degli smartphone non si può sostituire solo il vetro touch perché il più delle volte è incollato allo schermo e forma con esso una sola parte (in questo modo lo smartphone risulta più sottile, più resistente di fronte ad eventuali infiltrazioni di polvere o liquidi e lo schermo è anche più luminoso).
I cosiddetti gaming phone (ovvero gli smartphone pensati specificatamente per i videogiocatori) costano orientativamente fra i 400 e i 600 euro. Anche senza acquistare un dispositivo pensato appositamente per il gioco, bisognerà comunque sborsare più o meno quella cifra se si vuole uno smartphone appropriato per i giochi.
Se si vuole risparmiare, il consiglio è sicuramente quello di acquistare online: in rete infatti i prezzi sono generalmente più bassi di quelli che si trovano nei negozi. E a volte la differenza è piuttosto significativa, soprattutto se si ha la pazienza di aspettare: con il tempo (ovvero a qualche mese dal lancio di un nuovo dispositivo), i prezzi online tendono a scendere.
Nei negozi, invece, è facile che restino stazionari per più tempo. A volte in rete basta aspettare solo un paio di mesi dall’uscita di un nuovo smartphone per vedere calare il prezzo anche di 150-200 euro, su un costo iniziale di circa 1000 euro. L’acquisto online quindi conviene, specie se si intende acquistare uno smartphone di fascia alta: sono quelli il cui prezzo cala più facilmente.
Se invece il costo non è un problema e si hanno particolari necessità da esporre, allora è forse meglio rivolgersi ad un negozio, soprattutto se lo si considera un punto vendita di fiducia.
L’unica cosa da fare per non sbagliare acquisto è valutare con attenzione di cosa si ha realmente bisogno, senza lasciarsi abbagliare dal marketing e dalla smania di avere uno smartphone super tecnologico, se poi le sue potenzialità non verranno sfruttate.
Per cosa verrà usato più spesso lo smartphone? Un dispositivo destinato ad una massiccia navigazione su Internet dovrà avere specifiche tecniche differenti rispetto ad uno che serve soprattutto per i videogiochi o per fare tanti video e foto.
Una volta chiarito lo scopo principale per cui si acquista il telefono, si possono valutare le varie offerte, in relazione al budget che è nelle proprie disponibilità.
Un altro aspetto che consigliamo di prendere in considerazione è anche la frequenza con cui si è soliti cambiare telefono: alcune persone, infatti, lo cambiano di frequente, altre invece usano per anni lo stesso. Nel caso in cui lo smartphone verrà usato per anni, è consigliabile sostenere una spesa maggiore per assicurarsi un prodotto valido in grado di durare per diverso tempo.
In linea di massima si parte da poco meno di 100 euro: uno smartphone semplice e molto limitato nelle sue prestazioni può quindi venire a costare intorno agli 80-90 euro.
A meno che non si usi davvero poco il telefono, vale la pena spendere qualcosa in più per acquistare un prodotto comunque economico e di fascia bassa, ma decisamente migliore dal punto di vista della qualità complessiva delle prestazioni: si tratta di smartphone che possono venire a costare fra 100 e 200 euro.
Orientativamente, fra i 300 e i 400 euro siamo di fronte ad un prodotto di fascia media: a questo prezzo si possono acquistare smartphone di buona qualità, anche con una buona fotocamera.
Salendo ulteriormente di prezzo (fra i 400 e i 600 euro più o meno), possiamo già parlare di smartphone di fascia medio-alta, che forse possono risultare un po’ troppo costosi per chi vuole spendere di meno.
In caso di budget limitato, si può anche puntare su un prodotto di fascia medio-bassa: spendendo fra i 200 e i 300 euro circa e cercando un po’ fra i vari modelli e le varie marche non sarà difficile trovare uno smartphone dalle prestazioni più che soddisfacenti.
Spendendo più di 600 euro si sarà sicuri di portarsi a casa i migliori smartphone presenti sul mercato: quelli più curati e ricchi di dettagli possono anche costare più di 1000 euro.
Sostenere una spesa di questo genere (oltre i 1000 euro) è consigliabile più che altro solo ai veri patiti di tecnologia e a chi vuole proprio il massimo, visto che a giustificare la differenza di prezzo rispetto ad altri smartphone comunque molto validi sono quasi sempre dettagli che per la maggior parte delle persone possono risultare poco importanti.
Sono tante ed è impossibile elencarle tutte. Ne segnaliamo solo alcune, quelle maggiormente ricercate e che contribuiscono in maniera più significativa a far alzare il costo di un dispositivo come lo smartphone:
- Qualità della fotocamera
- Ricarica wireless
- Presenza del pennino
- Modalità desktop (consente di visualizzare un sito con la stessa veste grafica presente nel computer)
- Quantitativo di RAM.
Se si ha intenzione di acquistare un modello particolarmente costoso perché soddisfa tutte le proprie esigenze, ma lo si considera eccessivamente costoso la sola cosa da fare è aspettare che il prezzo scenda. La fretta è quindi da evitare nel modo più assoluto, se l’obiettivo è risparmiare! Inoltre è consigliabile, sopratutto se si ha già in mente un modello ben preciso, acquistarlo online e non in negozio.
Apple a parte (la famosissima azienda di Steve Jobs ed esclusivo punto di riferimento per gli amanti dei melafonini), per chi intende comprare uno smartphone Android anziché un iPhone sono tante le marche serie e affidabili le cui proposte possono essere valutate al momento dell’acquisto.
In particolare, segnaliamo la famosissima società coreana Samsung, ma anche aziende cinesi come Huawei, OnePlus e Xiaomi, che soprattutto negli ultimi anni stanno conoscendo una sempre maggior diffusione. Sono buone marche di smartphone anche Motorola, Sony e Asus.