Quando cambiare il proprio smartphone? Perché cambiarlo? Nel presente articolo vedremo qual è il momento più opportuno per acquistare un nuovo telefono. Il mondo della tecnologia – per quanto sia supportata da aggiornamenti sui prodotti – arrivano ad un fine vita oltre il quale viene a mancare per esempio il supporto e l’assistenza tecnica per software e hardware. Assolvendo ad un numero sempre più crescente di funzioni, quest’oggetto riveste un ruolo sempre più intimo e centrale nelle vite di tutti. Il momento in cui è necessario sostituire il proprio smartphone potrebbe essere persino “traumatico” per chi passa da un modello datato ad uno di nuova generazione. Addentriamoci nel cuore della questione e scopriamo quando e perché sostituire il proprio cellulare.
Quale sistema operativo equipaggiate?
Una domanda banale quanto importante. Si prenda in considerazione l’utente che utilizza abitualmente un dispositivo con sistema operativo Windows Mobile da qualche anno. Tale dispositivo – per quanto possa ancora assolvere la funzione di inoltrare e ricevere chiamate ed sms – non è più supportato dalla sua casa produttrice Microsoft. La storia di questo sistema operativo, “schiacciato” dall’egemonia di mercato di Google ed Android, si è conclusa ufficialmente il 10 dicembre 2019 con lo stop ufficiale del supporto per mezzo di aggiornamenti software. Non avere supporto dalla casa madre significa essere in balìa dei bug e degli impuntamenti presenti sull’ultima release rilasciata. Nella fattispecie, per quanto sia stato un progetto molto valido, il sistema Windows Mobile 10 presentava delle importanti lacune. Nel mondo dei software, un progetto abbandonato presenta nel tempo delle crescenti noie anzitutto legate alla sicurezza e alla privacy.
Seppur quello di Windows Mobile sia un caso “limite”, esso rappresenta il cuore della questione: in buona sostanza, è anzitutto da cambiare quel dispositivo che – seppur funzionante nella sua essenzialità – manca del totale supporto – software ed hardware – da parte del produttore.
Malfunzionamenti e rallentamenti: come capire se è ora di cambiare il proprio smartphone?
Qualora il vostro dispositivo sia soggetto dopo qualche anno di vita a rallentamenti o malfunzionamenti particolari, è forse giunta l’ora di pensare all’acquisto di un nuovo modello. Andiamo per ordine:
- Prima di sostituire il vostro alleato quotidiano, fate un backup dei vostri dati ed eseguite un reset dei dati di fabbrica. Potrebbe essere una semplice questione di gestione della memoria la ragione di eventuali frequenti rallentamenti. Non affrettatevi a sostituire a tutti i costi un dispositivo che ha ancora qualcosa da dare; questo metodo può dare respiro al vostro dispositivo ed allungare notevolmente il proprio ciclo di vita.
- Avete un componente non funzionante? Recatevi in un centro assistenza e valutate il costo della riparazione. Se il vostro telefono è un top di gamma, potrebbe tranquillamente valere la pena ripararlo. Valutate attentamente i costi dell’intervento e soprattutto, recatevi in un centro di assistenza autorizzato dalla casa madre.
- Dopo aver eseguito più volte il reset del telefono persistono i problemi? In questo caso, un consiglio per salvare “in extremis” il vostro dispositivo, è quello di limitare i processi in background. Potete decidere persino di limitarli tutti e far sì che il sistema gestisca esclusivamente un’applicazione alla volta, limitando notevolmente il carico di lavoro su processore e RAM.
Da quanto tempo avete in possesso il vostro smartphone?
Generalmente – dal momento in cui i prodotti vengono messi sul mercato – vengono garantiti un minimo di due anni di aggiornamenti software. L’importanza degli aggiornamenti è molto più grande di quanto si pensi: oltre a migliorare il funzionamento del telefono con l’aggiunta di nuove funzioni, vengono aggiornati i protocolli di sicurezza. Prendiamo in esempio un dispositivo Android: ogni fine mese, Google rilascia le patch di sicurezza che vengono poi modellate dai singoli produttori per poi essere rilasciate via OTA sui dispositivi. Un dispositivo con qualche anno di troppo sulle proprie spalle potrebbe facilmente non ricevere questo tipo di aggiornamento ed essere sicuramente molto più vulnerabile sul fronte della sicurezza. E’ questo un ottimo motivo per sostituire il proprio smartphone, soprattutto se l’ultimo aggiornamento risale ad un anno (o più tempo) addietro.
Mancanza di supporto per le app
Se l’utilizzo del vostro smartphone non contempla esclusivamente la navigazione internet per mezzo del browser, ma utilizzate
anche applicazioni e giochi, potreste essere prima o poi abbandonati dal supporto degli sviluppatori. Le applicazioni presenti sul Play Store, App Store (o qualsiasi altro store come App Gallery), sono gestite da tecnici sviluppatori che adattano gli aggiornamenti anche per i
modelli meno recenti. Tuttavia, il rollout delle nuove versioni ha un limite di compatibilità che varia da caso a caso. I fattori determinanti sono:
- Caratteristiche tecniche di RAM, Chipset e GPU
- Versione del sistema operativo
Senza scendere in particolari eccessivamente tecnici, un dispositivo non particolarmente recente potrebbe vedersi negato l’accesso all’aggiornamento di alcune app. La lista delle app non più compatibili crescerà all’aumentare dell’età del telefono, visti i nuovi requisiti minimi richiesti per accedere allo scaricamento del pacchetto software.
Volete usufruire di una nuova funzione ma avete un telefono datato?
E’ molto difficile usufruire di una funzionalità presente in una nuova versione di sistema operativo che già sappiamo non arriverà mai su un dispositivo datato. Nel caso di Android, qualora questa funzione sia legata ad un componente hardware, l’unica cosa da fare è cambiare il dispositivo. Nel caso in cui – invece – la funzione di vostro interesse sia di tipo software, potreste – a seconda dei casi – cercare sul Play Store delle alternative per aggirare l’ostacolo.
Uno degli storici esempi fattibili a tal riguardo, fu il passaggio da Android 2.3 Gingerbread ad Ice Cream Sandwich 4.0. Il cambiamento fu talmente radicale che gli utenti del marchio del robottino verde rimasero folgorati dal nuovo design della User Interface di sistema e dalle sue inedite funzionalità. Il sistema fece parlare di sé anche per tutta quella serie di dispositivi che non rientrarono nella lista dei modelli aggiornabili. Per avere un dispositivo esteticamente al passo coi tempi, una folta schiera di sviluppatori si prodigò nel creare launcher e centri notifiche con estetica “ICS” scaricabili dall’allora Android Market, così che gli utenti rimasti esclusi dalla lista degli aggiornamenti potevano quantomeno consolarsi con questi emulatori. Fu questo il periodo in cui le “ROM cucinate” (ossia delle versioni di Android parallele all’originale, craccate e modificate profondamente) toccarono il loro massimo utilizzo. La Cyanogen mod è oggi roba da romantici, ma si pensi a tutti quegli utenti che hanno mandato in “brick” il proprio dispositivo nella speranza di poter equipaggiare – gratuitamente e perdendo la garanzia per via dei permessi di root – la nuova versione software del proprio sistema operativo.